13 Novembre 2013
Posted at 11:06h
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Ecco, purtroppo è finito. Chiuso e accarezzato. Guardato ancora e salutato.
Da un lato sono contenta di poter (forse) ricominciare a spegnere la luce ad un’ora decente e a smettere di pensare ai personaggi e ai luoghi di questo libro in ogni momento.
Dall’altro, come sempre accade quando un bel libro finisce, penso che dovrò aspettare un po’ prima di cominciare a leggerne un altro, perché non ho voglia di rimpiazzare le mie emozioni.
La Stockett riesce a provocarne tante di emozioni con questa storia: sorpresa, stupore, vergogna, pietà, suspense, paura, gioia, ilarità, commozione e speranza.
Indubbiamente la sua è una storia raccontata dalla parte “bianca” del mondo e, per quando ci abbia provato a mettersi dall’altra, credo che nessuno, che non abbia vissuto quel periodo con la pelle nera, potrà mai centrare l’obiettivo di sapere davvero cosa la vita fosse per le donne di colore al servizio delle famiglie bianche in Mississipi. Ma stiamo parlando comunque di fiction e sicuramente una parte delle storie raccontate si avvicina per molti versi alla verità.
Il libro mi è piaciuto davvero tanto e penso di regalarlo e consigliarlo ogni volta che potrò.
Le voci narranti sono tre e il racconto è costruito anche in base al lessico e alla cultura che ciascuna di queste “maids” possedeva, utilizzando quindi errori grammaticali e slang del Sud degli Stati Uniti. Io l’ho letto in inglese e l’impatto è ancora più realistico considerando che l’autrice ci regala un meraviglioso affresco dei posti in cui lei stessa è cresciuta. Le descrizioni dei luoghi e delle persone, la cucina e i piatti forti del Sud, il linguaggio, l’atmosfera, il clima e perfino la musica.
Spero che la traduzione italiana abbia mantenuto tutto intatto.
Un libro che vi consiglio dunque, impregnato di amore malgrado tutto e di amicizia nel bene e nel male. Molto bella anche la nota dell’autrice alla fine del racconto.
Fatemi sapere se l’avete amato quanto me .
LA TRAMA
Nell’estate del 1962, Eugenia “Skeeter” Phelan, dopo essersi laureata, torna nella sua città natale, Jackson, in Mississippi. Skeeter aspira a diventare una scrittrice e costruirsi una carriera tutta sua, in netto contrasto con le aspirazioni delle sue coetanee, che ambiscono al matrimonio e a mettere su famiglia. La madre non apprezza molto le idee anticonformiste della figlia, ma Skeeter sa che potrà contare sull’appoggio dell’amata Constantine, la governante che l’ha cresciuta fin da bambina, ma la donna sembra essere scomparsa nel nulla. Aibileen Clark è una domestica di colore che ha allevato uno dopo l’altro diciassette bambini di famiglia bianche. Saggia e forte, nonostante nella vita abbia dovuto subire il dolore più grande, la perdita del suo unico figlio, morto sul lavoro tra l’indifferenza della gente. Minny è la migliore amica di Aibileen, una donna grassa e di bassa statura con numerosi figli e un marito manesco. Minny è una donna dal carattere forte che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, la sua lingua tagliente l’ha portata ad essere licenziata più volte, che diventerà infine l’aiuto di una facoltosa donna bianca. I destini di queste tre donne si intrecceranno inevitabilmente, portandole a lavorare segretamente a un progetto che scuoterà la società razzista di Jackson.