2 Aprile 2012
Posted at 06:38h
in Senza categoria
Oggi niente ricette ma solo un racconto.
Certo, le immagini parlerebbero da sole ma io voglio raccontarvi lo stesso del mio week-end
a Venezia perché come sapete io sono celiaca e se qualcuno avesse intenzione di andare a
Venezia il prossimo week-end e fosse pure celiaco, almeno saprebbe cosa fare.
Ma cosa c’è di più romantico di questa città?
Certo, le immagini parlerebbero da sole ma io voglio raccontarvi lo stesso del mio week-end
a Venezia perché come sapete io sono celiaca e se qualcuno avesse intenzione di andare a
Venezia il prossimo week-end e fosse pure celiaco, almeno saprebbe cosa fare.
Ma cosa c’è di più romantico di questa città?
Andiamo per ordine.
Chi mi segue sa che ho un marito, due figli e un camper e le mete delle nostre vacanze sono solitamente quelle raggiungibili con meno disagi possibili e che prevedono itinerari adeguati ai bambini affinché questi ultimi non rischino di trasformarsi in mostri (e non ci vuole molto!) e l’intera vacanza non diventi una odissea.
Ma allora PERCHE Venezia in soli 2 giorni?
E qui viene il bello: questo week-end ci è stato offerto da un’azienda di cucine con cui lavoriamo (ricordate che noi abbiamo un piccolo mobilificio) e che ci ha regalato questo appetitoso invito lo scorso dicembre.
Non ci siamo mai mossi senza i bimbi prima d’ora e così abbiamo “organizzato” una spedizione di nonni dalla Puglia (santi subito!) e abbiamo deciso di provare. Ripeteremo l’esperienza senza indugio 🙂
Vabbé Annalì ma che c’entra tutto ciò con la celiachia?
E dai, un po’ di pazienza!
E’ una settimana che cerco di scrivere questo post e ora me la voglio prendere con un po’ di calma e fare preamboli che solitamente mi risparmio per le ricette.
Date un’occhiatina qui per calmarvi…
Okay, tutto quasi pronto e ad una settimana dalla partenza ci viene comunicato
il nome dell’hotel: Monaco e Gran Canal.
Si, sarà il solito hotel sfigato per gruppi, fammi dare un’occhiatina su internet…. e…oooohhhh!!!!!
Cosa vedono i miei occhi?
Un vero albergo di lusso quasi come quelli dove per 15 anni, prima di diventare una Desperate Housewife all’italiana (cioè di quelle che lavorano, lavano stirano e perciò sono molto desperate), ho “buttato il sangue” vedendo passare sotto i miei occhi VIP di ogni specie e ricconi che sprecavano i propri soldi mentre io lavoravo come una cinese (passatemi il neologismo) e sognavo un giorno di sposare un miliardario per entrarci da cliente in un posto così.
E allora sapete, dopo aver visto il sito di questo posto ho deciso che potevo anche permettermi di mandargli una mail dicendogli che ero celiaca.
Si perché la mia preoccupazione era di rimanere a guardare tutti durante la cena di gala e poi cosa avrei raccontato ai miei lettori sul blog?
Manco a dirlo, la sera scrivo e la mattina dopo ricevo una professionalissima risposta del genere “Signora abbiamo preso buona nota della sua richiesta e provvederemo a fornirle pasti senza glutine durante la sua permanenza”. Ma avranno capito bene???? Possibile che siano così informati e neanche minimamente segnalati da nessuna parte???
E siccome io sono un’ottimista di natura, son partita con due tranci di pizza della sera prima, biscotti per la colazione, gallette, barrette e crackers senza glutine.
Appena arrivati a Venezia però, ho cominciato a capire che la cosa si faceva seria
Ad accoglierci in stazione una gentilissima ragazza che ci ha portati fino alla nostra imbarcazione dove dei nativi molto meno gentili (ma su questo sorvoliamo va!) ci hanno fatti accomodare e poi sbarcare davanti a questa meraviglia
E quando realizzi che il posto dove dormirai GRATIS si trova in mezzo fra il Palazzo della Biennale e l’Harrys Bar e invece delle macchine che di solito sono parcheggiate davanti casa mia vedi delle strane barchette
con delle adorabili decorazioni e dei frivolissimi sedili che in questa città galleggiante pare chiamino “gondole”
beh…ti illudi che forse potrai davvero mangiare senza glutine!
Dopo l’accoglienza, tutti nel salone del Ridotto di Palazzo Dandolo (il palazzo su cui è stato costruito l’albergo che pare sia di proprietà di Benetton, poveraccio!) per il buffet di benvenuto.
Saliamo, entro nella sala e…mi prende un colpo!
Tutta pasta finger food, tartine, fritti…e io???
“Acchiappo” il maitre e con le lacrime agli occhi lo apostrofo “Alla reception mi hanno informata che i reparti sono a conoscenza del mio problemino…” “Assolutamente si signora: mi dica di cosa ha voglia e glielo porto subito”. Non avendo ancora la confidenza per dirgli esattamente di cosa avrei avuto voglia, gli ho detto con molta leggerezza che un po’ di crudo e del formaggio sarebbero andati benissimo.
Okay, mi son dovuta accontentare di un sontuoso trionfo di culatello su una montagna di rucola
ma dei formaggi neanche l’ombra!
Fortuna quella Pizza di Felix della sera prima…
Speriamo meglio per la cena di gala, lo sconforto stava già impadronendosi di me consapevole
di non poter più condurre una vita “normale” e poi povera mia figlia che futuro che avrà
e poi che ingiustizia e poi e poi e poi…
Dopo il pranzo tutti in gondola e qui, vista la mia sensibilità all’acqua (riesco a soffrire anche in pedalò!),
sono stata grata a Dio per avermi fatta celiaca 🙂
Però…che meraviglia!
Il giro in gondola, la visita della città con una guida storica dell’arte (ciao Arianna sei meravigliosa) che ci ha fatto scoprire gli anfratti più nascosti e le storie più curiose della città, i souvenir che non ho comprato e le migliori pasticcerie del centro. Non illudetevi amici celiaci; per noi assolutamente il nulla!
Stanca e intimamente delusa per non aver potuto assaggiare i Buranei senza glutine, siamo tornati in albergo a riposare le membra.
E quando dalla tua sobria ed elegante camera (che costerebbe agli umani circa 300 euro a notte
se te dice bene) con sontuosi lampadari, murrine e mosaici, la vista di cui godi è questa qui sotto… beh!
Non capisci più perché qualcuno sia convinto che chi si accontenta gode!!!
Ma torniamo al nostro problemino.
Dopo esserci accomodati nel salone per la cena di gala, scortati da Arlecchino e Colombina che ci han regalato delle splendide maschere veneziane dipinte a mano (e non c’era neppure scritto Made in China ma addirittura Made in Italy) mi siedo alla tavola cosparsa di petali di rose e per puro divertimento apro il menu:
Antipasto di mare in salsa di broccoli
Risotto con i gamberi al profumo di limone
Coda di rospo scottata in crema di carciofi e olive taggiasche
Semifreddo agli amaretti e frutti di bosco.
Il maitre mi si avvicina (ormai mi ha inquadrata!) e io lancio lì la battuta
“Apparentemente un perfetto menu gluten free se non fosse per il dessert” :)))
E lui con un sorriso appena accennato afferma:
“Signora, lo abbiamo studiato appositamente per lei!
Ma stai a scherzàààààà????!!!!!!
“La crema di carciofi non è adatta a lei ma sarà sostituita da semplici carciofi e il dessert sarà sostituito da frutta fresca”. Ma proprio a me?
Ragazzi che dire? Era tutto D I V I N O: dell’antipasto sentivi tutto il sapore del mare; la nota agrumata del risotto era una festa per le papille assonnate; la coda di rospo semplicemente perfetta e ii carciofi Sant’Erasmo avevano un sapore e una consistenza mai provati prima (altro che semplici carciofi); la frutta fresca un tripudio di colori e stagioni. Mi veniva da piangere e mi sembrava impossibile che tutto fosse così facile
e io potessi mangiare quello che mangiavano gli altri
Il giorno dopo ci siamo trasferiti in azienda a Scorzè e qui i ragazzi del catering sono stati altrettanto bravi e ancora più informati e organizzati di tanti posti certificati senza glutine.
Loro non avevano avuto comunicazioni eppure disponevano di pasta senza glutine che hanno cucinato apposta per me, dopo avermi portato al tavolo (per evitare contaminazioni hanno detto) crostini di pane senza glutine serviti con formaggi meravigliosi e prosciutto, un bel risotto e spalla di vitello con delle saporitissime patate al forno.
Così mi è venuto spontaneo pensare: ma ci vorrebbe così poco.
Sarebbe facilissimo accontentare tutti con un po’ di organizzazione e professionalità.
Certo, al welcome coffee non ho trovato la pasticceria GF ma ho pur sempre potuto pranzare e cenare senza difficoltà e ho trovato valide alternative “naturalmente senza glutine” sia a colazione che ai cocktail.
E allora la morale qual è?
Che se hai i soldi per frequentare certi ambienti ti godi senz’altro la vita senza problemi e senza alcuna limitazione. Lo sapete cosa mi ha detto il maitre dell’hotel quando la mattina della partenza l’ho ringraziato infinitamente per il trattamento riservatomi?
“Ho solo fatto il mio lavoro, sarà un buon motivo per tornare a trovarci”
Io non me lo posso permettere ma se voi potete…sapete tutto ciò che dovevate sapere 🙂
Un ringraziamento particolare alla Arredo3 Cucine per la realizzazione del progetto
alla Dea Service per la professionalità fornita
e a mio marito per avermi sposata (anche se l’ha fatto prima della celiachia!)