La chiave di Sara

E’ da quando ero a scuola che il tema della Shoah mi rapisce e mi tormenta.
Quante volte, ogni volta che ho guardato un film, un documentario, letto un libro,
il mio stomaco si è accartocciato al pensiero di ciò che la Paura dovesse aver
significato per tante povere persone colpevoli unicamente di aver creduto nella religione sbagliata.
Lo scorso inverno, sono incappata per sbaglio in questo film e devo ammettere che 
mi ha colpita nel profondo fin dalla prima scena.
Quando si è genitori è ancora più facile quantificare il dolore e l’assurdità di ciò che è successo.
PERCHE’?
In quanti se lo saranno chiesto?
E anche se la storia di questo libro è basata sull’immaginazione, quante storie simili si saranno verificate?
Sicuramente tante e leggere queste pagine ce ne fa convincere ancor più.
Brava l’autrice a intercalare il passato con il presente e a rendere indimenticabili
le vicende accadute, tanto da diventare un chiodo fisso per me quanto per la protagonista
coeva della storia stessa.
Un libro che mi ha inoltre portato a conoscenza degli avvenimenti di quel terribile
16 luglio 1942 al Velodrome d’Hiver di Parigi e che, devo ammettere, ignoravo del tutto.
Bellissimo. Da leggere. Per non dimenticare.
LA TRAMA
È una notte d’estate come tante altre, a Parigi. La piccola Sara è a casa con la sua famiglia, quando viene svegliata dall’irruzione della polizia francese e prelevata insieme ai genitori. Ha solo dieci anni, non capisce cosa sta succedendo, ma è atterrita e, prima di essere portata via, nasconde il fratello più piccolo in un armadio a muro che chiude a chiave nel tentativo di proteggerlo. È il 16 luglio del 1942. Sara, insieme a migliaia di altri ebrei, viene rinchiusa nel Vélodrome d’Hiver, in attesa di essere deportata in un campo di concentramento. Ma il suo unico pensiero è tornare per liberare il fratellino. Sessant’anni dopo, Julia Jarmond, una giornalista americana che vive a Parigi con il marito francese, inizia un’appassionante inchiesta su quei drammatici fatti che sono costati la vita a tredicimila persone, tra adulti e bambini. Julia ignora totalmente l’episodio del Vel d’Hiv, mette mano agli archivi, interroga i testimoni, va alla ricerca dei sopravvissuti, e le indagini la portano molto più lontano del previsto. Il suo destino si incrocia fatalmente con quello della piccola Sara, la cui vita è legata alla sua più di quanto lei possa immaginare. Che fine ha fatto quella bambina? Cosa è davvero successo in quei giorni? Quello che Julia scopre cambierà per sempre la sua esistenza.