Letture sotto l’ombrellone

Se c’è una cosa che amo fare d’estate è leggere a più non posso!
E nelle ultime 3 settimane ho battuto ogni record volete sapere cosa ho letto?
Miss Alabama e la casa dei sogni (Superpocket. Best seller)

Entusiasta del primo libro letto della Flagg, “Torta di caramello in Paradiso” e contenta di aver letto il secondo “Mr Zuppa Campell la bambina e il pettirosso” mi sono lanciata nell’acquisto di un terzo libro di questa autrice rimanendo però un po’ delusa.
Il contorno è molto diverso e meno “felice” dei precedenti, le protagoniste non affascinano come
quelle in precedenza conosciute e la storia stenta a decollare.
Qualche spunto divertente non manca mai ma rispetto ad altri scritti la Flagg qui non ha dato il meglio di sè

LA TRAMA
Una vera signora sa sempre quand’è il momento di uscire di scena. E Maggie Fortenberry, affascinante sessantenne che conosce almeno 48 modi diversi di piegare un fazzoletto e non ha mai detto una parolaccia in vita sua, ha deciso che il suo momento è arrivato. Ex Miss Alabama e quasi Miss America, dei suoi sogni di ragazza Maggie ha realizzato ben poco: non ha conquistato un marito adorante, non ha avuto con lui la nidiata di pargoli d’ordinanza, e oggi è una single depressa con una noiosa carriera da agente immobiliare a Birmingham. Ormai ha deciso, vuole farla finita. Non senza però aver prima saldato ogni debito, sbrinato il frigorifero e salutato gli amici con un’impeccabile lettera d’addio. Ma quando tutto sembra finalmente pronto per girare l’ultimo ciak, ecco che un bizzarro scheletro in kilt manda all’aria i suoi piani. Nella villa dove l’ha ritrovato, e che Maggie ha ricevuto l’incarico di vendere, si celano infatti segreti che aspettano solo lei per essere svelati. E se poi a scombinare il suo progetto ci si mettono anche una dispettosa capretta dal muso nero e il ritorno inaspettato di un vecchio amore, ecco che forse organizzare la sua dipartita non è più così urgente… Fannie Flagg, autrice dell’indimenticabile Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop, ci regala un nuovo romanzo tenero e irriverente, una storia irresistibile sull’imprevedibilità della vita.




Chi mi segue sa che Andrea Vitali è uno dei miei scrittori preferiti eppure questo libro ha
decisamente qualcosa di diverso dagli altri.
Innanzitutto il periodo in cui è ambientato risale alla fine del’ottocento e ci riporta ad una
società che vuol apparire quasi cattiva, addirittura più egoista di quella in cui noi viviamo.
L’amarezza traspare in ogni pagina e seppure lo stile è sempre lo stesso, divertente e ironico,
Vitali ci pone di fronte ad una storia dal finale amaro dove i più deboli hanno sempre la peggio.
Lo consiglio comunque

LA TRAMA
È il 25 luglio 1843, una mattina d’estate senza una nube e una luce che ammazza tutti i colori. Due giovani in cerca d’avventura salpano su una barchetta con tre vele latine. Dal molo di Bellano, li segue lo sguardo preoccupato del sarto Lepido: non è giornata, sta per alzarsi il vento. L’imbarcazione è presto al largo, in un attimo lo scafo si rovescia.
Un’imprudenza. Una disgrazia.
Ma la tragedia crea un problema.
A riva viene riportato il corpo dell’irrequieto Francesco, figlio di Giangenesio Gorgia, ricco e potente mercante del paese. Il disperso è Emilio Spanzen, figlio di un ingegnere che sta progettando la ferrovia che congiungerà Milano alla Valtellina. Due famiglie importanti. Bisogna a tutti i costi trovare un colpevole. 


Libro preso in prestito in biblioteca e letto tutto d’un fiato in una settimana, quella di vacanza al mare.
Si, perché se fosse stata una normale settimana e se non fossi stata ben predisposta ad una lettura
così leggera, non avrei forse neppure continuato a leggerlo.
A tratti scontato e a volte estremamente e fastidiosamente banale, questo libro ha la capacità
di farti affezionare ai protagonisti e a fare il tifo per loro.
Peccato che il finale non sia stato “lieto” perché ci sarebbe stato tutto!

LA TRAMA
Ci sono momenti che cambiano il corso di tutta la vita. Quando Annie pittrice e madre della piccola Janey, decide di comprare il mulino a vento di Liden Corners, salvandolo dalla demolizione e riportandolo all’antico splendore, non sa di aver predisposto lo scenario in cui avverrá l’incontro con il grande amore. 
E per Brian, fuggito da Manahattan per guarire da una delusione di un doppio fallimento, professionale e sentimentale, la freschezza di Annie e la bellezza di quel mulino sono un balsamo sulle ferite. Ma il destino è volulubile come il vento. A volte ci culla con dolcezza, altre soffia impetuosa, costringendoci a crescere, a scegliere. E a rischiare