4 Agosto 2012
Entusiasta del primo libro letto della Flagg, “Torta di caramello in Paradiso” e contenta di aver letto il secondo “Mr Zuppa Campell la bambina e il pettirosso” mi sono lanciata nell’acquisto di un terzo libro di questa autrice rimanendo però un po’ delusa.
Il contorno è molto diverso e meno “felice” dei precedenti, le protagoniste non affascinano come
quelle in precedenza conosciute e la storia stenta a decollare.
Qualche spunto divertente non manca mai ma rispetto ad altri scritti la Flagg qui non ha dato il meglio di sè
Chi mi segue sa che Andrea Vitali è uno dei miei scrittori preferiti eppure questo libro ha
decisamente qualcosa di diverso dagli altri.
Innanzitutto il periodo in cui è ambientato risale alla fine del’ottocento e ci riporta ad una
società che vuol apparire quasi cattiva, addirittura più egoista di quella in cui noi viviamo.
L’amarezza traspare in ogni pagina e seppure lo stile è sempre lo stesso, divertente e ironico,
Vitali ci pone di fronte ad una storia dal finale amaro dove i più deboli hanno sempre la peggio.
Lo consiglio comunque
Un’imprudenza. Una disgrazia.
Ma la tragedia crea un problema.
A riva viene riportato il corpo dell’irrequieto Francesco, figlio di Giangenesio Gorgia, ricco e potente mercante del paese. Il disperso è Emilio Spanzen, figlio di un ingegnere che sta progettando la ferrovia che congiungerà Milano alla Valtellina. Due famiglie importanti. Bisogna a tutti i costi trovare un colpevole.
Libro preso in prestito in biblioteca e letto tutto d’un fiato in una settimana, quella di vacanza al mare.
Si, perché se fosse stata una normale settimana e se non fossi stata ben predisposta ad una lettura
così leggera, non avrei forse neppure continuato a leggerlo.
A tratti scontato e a volte estremamente e fastidiosamente banale, questo libro ha la capacità
di farti affezionare ai protagonisti e a fare il tifo per loro.
Peccato che il finale non sia stato “lieto” perché ci sarebbe stato tutto!
E per Brian, fuggito da Manahattan per guarire da una delusione di un doppio fallimento, professionale e sentimentale, la freschezza di Annie e la bellezza di quel mulino sono un balsamo sulle ferite. Ma il destino è volulubile come il vento. A volte ci culla con dolcezza, altre soffia impetuosa, costringendoci a crescere, a scegliere. E a rischiare